Pubblichiamo l’appello del gruppo “Amici della RSI” per un servizio pubblico radiotelevisivo forte e indipendente!

Vogliamo chiarire bene a tutti che questa non è (solo) una votazione sul canone. In gioco vi è la sopravvivenza stessa del servizio pubblico. L’iniziativa, infatti, oltre a rendere impossibile prelevare un canone (5 La Confederazione o terzi da essa incaricati non possono riscuotere canoni), le vieta qualsiasi tipo di sovvenzione a enti radiotelevisivi (4 La Confederazione non sovvenziona alcuna emittente radiofonica o televisiva).

L’appello

Un’incalzante rivoluzione comunicativa e mediatica è in corso in tutto il mondo. Da una parte si moltiplicano i vettori, i media, e con essi le possibilità di esprimere liberamente il pensiero. Dall’altra, si assiste ad una inquietante concentrazione di potere mediatico nelle mani di pochissimi mega-operatori. Il tutto con gravi implicazioni per la democrazia, il pluralismo, la diversità.
Il servizio pubblico radiotelevisivo, che si sottrae alle logiche di mercato, è oggi più importante che mai. In una società frammentata e globalizzata, esso è una garanzia di pluralismo e indipendenza, di legame con il territorio, di coesione e difesa delle minoranze etniche, culturali, politiche e anche di difesa dei valori etici.
In Svizzera, tramite la Concessione, il Consiglio Federale dà un mandato chiaro alla SRG SSR e alle altre emittenti di servizio pubblico, inscrivendone l’azione entro precisi limiti di legge. E assegnando loro, tra l’altro, il compito di sostenere la coesione nazionale, di informare correttamente il pubblico e di permettere la libera formazione delle opinioni. Tutti questi compiti, in una nazione come la Svizzera, non potrebbero essere assolti dal mercato, né il libero mercato potrebbe sostenere la cultura svizzera, o proporre opinioni minoritarie, o ancora investire centinaia di milioni di franchi nelle regioni periferiche, Svizzera italiana in primis.

Oggi il servizio pubblico radiotelevisivo, in particolar modo la SRG SSR e la RSI, è sottoposto a pressioni fortissime, di tipo politico, economico e ideologico. Noi riteniamo che a fronte di queste pressioni la RSI, la SRG SSR e il servizio pubblico in genere vadano difesi senza se e senza ma.

Per chi come noi vive in una regione minoritaria, come la Svizzera di lingua italiana, il ruolo della RSI nel sostenere e difendere la nostra identità è insostituibile. Il suo ruolo economico è cruciale. La sua missione è alla base della nostra democrazia.
Noi cittadini di questo Paese vogliamo difendere la RSI e la SRG SSR dagli attacchi strumentali e interessati, e salvaguardarne la funzione irrinunciabile per il nostro Paese.

L’Associazione Amici della RSI invita perciò tutti coloro che amano la RSI e la SRG SSR e che ritengono importante la coesione nazionale e la democrazia dei media, a sostenere la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana sottoscrivendo questo appello.

Per il comitato promotore: Prof. Mauro Baranzini