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Khartoum Offside – Intervista a Simona Gennari
Sport senza barriere. Khartoum Offside, di Marwa Zein, è una storia di emancipazione femminile attraverso il calcio: le protagoniste lottano per il diritto di giocare e formare la nazionale del Sudan, un paese in cui la religione, la politica e le tradizioni soffocano sogni, volontà e desideri delle donne. Un documentario in cui in campo ci sono la voglia di libertà e la storia di un paese che si batte per i propri diritti nonostante la feroce repressione del suo governo. E lo fa con tutti i mezzi possibili, anche attraverso lo sport.
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Bojayá: caught in the crossfire – intervista a Leyner Palacios
Il massacro di Bojayá del 2002 rimane una delle peggiori atrocità di massa nel conflitto colombiano tra i paramilitari e le FARC durato 50 anni. I corpi delle vittime non sono mai stati adeguatamente identificati e i sopravvissuti sono stati lasciati in un limbo, senza informazioni sulla fine dei loro cari. Leyner Palacios, leader della comunità Chocò e candidato al premio Nobel per la pace, vide morire davanti a sé 32 membri della sua famiglia. Il Film segue il suo percorso nella ricostruzione di quel tragico avvenimento e nelle trattative di pace per il suo popolo. Il documentario è una prospettiva sull’incredibile lotta per la giustizia in un paese di precari equilibri politici. -
Intervista ad Alan Friedman
“Dobbiamo dire la verità in faccia al potere” – Intervista ad Alan Friedman, giornalista, scrittore ed esperto di economia a proposito i film “On va tout péter” e “No obvious signs”, in programma al Film Festival Diritti Umani Lugano. -
Midnight traveler – intervista a Hassan Fazili
Nel 2015 una minaccia di morte da parte dei Talebani ha costretto il regista Afgano Hassan Fazili e sua moglie Fatima Hussaini, anch’essa cineasta, a fuggire dal paese insieme alle loro due figlie Nargis (11) e Zahra (6), verso la distante Europa in cerca di sicurezza. Sono gli smartphone e non le telecamere a filmare il loro viaggio, prima sulla rotta dei Balcani poi in vari campi profughi: durante questo lungo e incerto viaggio la famiglia trae forza dal documentare la propria difficile situazione. Nonostante le avversità e gli intoppi, i genitori non perdono mai umanità e dignità: il loro sguardo si volge sempre verso le figlie e verso un futuro che si augurano migliore. -
On va tout péter – intervista a Lech Kowalski, regista
Protagonista di questo film è la lotta degli operai contro la chiusura definitiva della multinazionale automobilistica in cui lavorano: una rivendicazione dei propri diritti che avviene però attraverso la musica, con un concerto volto a sensibilizzare e coinvolgere tutta l’opinione pubblica, facendo pressione sul governo, sui principali clienti della fabbrica e sul potenziale acquirente. I riflettori su questa vicenda e su questo mix di blues e Rock’n’roll operaio si accendono subito e Lech Kowalski, sensibile a questa realtà, coglie con la sua telecamera i momenti più caldi, veri e umani di una vicenda fatta di lotta e diritti. Anteprima mondiale al festival di Cannes. -
For Sama – intervista a Donatella Rovera, Amnesty International
Né vincitori né vinti. Donatella Rovera, Senior Crisis Response Adviser di Amnesty International, a proposito del documentario For Sama, di Waad Al Kataeb.
«For Sama»è una lettera della regista alla propria figlia, in cui le racconta la sua vita durante cinque anni di insurrezione ad Aleppo. Il documentario ha il duplice intento di testimoniare il lacerante conflitto che sta devastando la Siria e di spiegare al pubblico, alla sua bambina e al suo popolo i motivi che hanno spinto Waad a scegliere di rimanere in una zona di guerra – rischiando ogni giorno la vita – nonostante le possibilità di fuggire. Una madre si racconta e spiega la sua lotta per la libertà, per la propria terra dilaniata, in un atto d’amore che si eleva sopra tutto. Il film è un viaggio intimo e forte che facciamo accompagnati da Waad Al Kataeb, mentre lei, tenendoci per mano, ci mostra il perché di una «scelta impossibile».
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One Child Nation – intervista a Jailing Zhang, regista
La politica del figlio unico e le sue devastanti conseguenze sono al centro di questo film in cui a parlare ci sono le sconcertanti rivelazioni – oltre che di Nanfu Wang, una delle registe – di altri testimoni, quali attivisti, funzionari statali e giornalisti, che ancora oggi lottano per il diritto di crearsi una famiglia. Le cineaste Nanfu Wang e Lynn Zhang smascherano i segreti ben custoditi di una nazione e, in tal modo, liberano le voci di milioni di persone danneggiate irreparabilmente dalla legge.