GIORNALE DEL POPOLO 19/02/2015:
Le notti nere della RSI
Mi auguro davvero che le Notti noir della RSI
siano l’inizio di qualcosa di nuovo, di fresco.
Un’unica lunga puntata ieri sera anziché gli
episodi che hanno contraddistinto questa
serie fatta di brevi corti di 8 minuti circa l’uno.
Assaporare tutto insieme quel lato oscuro
delle vicende umane lascia un po’ scossi, e da
questo punto di vista la serialità aiuta a bere
una alla volta le gocce d’inchiostro del bianco
e nero di Notti noir. Tuttavia ne vale va la pena
guardarlo, ieri sera su LA2. Non essendo molto
pratica del web faccio sempre un po’ fatica
a raccapezzarmi tra pagine Facebook e ricerche
sui siti, ma fortunatamente è arrivata in
tv. La webseries del 2014 scritta da Andrea
Fazioli con Marco Pagani e diretta da Fabio
Pellegrinelli, dicevo, è qualcosa di nuovo.
Non solo per il fatto di essere nata come una
webserie, ma anche perché dimostra di saper
fare qualcosa di originale che non ha nulla
da invidiare ad altre produzioni straniere,
tramite un semplice artificio come quello del
bianco e nero. Ci vuole un po’ di coraggio, ma
che io definirei “genio”, perché è quel dettaglio,
quella sfumatura che porta le vicende in
un’altra dimensione. E, come per l’arrosto, il
sapore è buono se si aggiungono tante spezie.
Qui di spezie ce ne sono diverse, dosate bene,
a dare gusto al tutto. Meriterebbe davvero di
più, questa serie, ma soprattutto meriterebbe
che si prenda spunto da essa per svilupparne
e produrne altre. Ci vorrebbero più concorsi
come quello che ha portato a questa webserie
e all’altra prodotta in casa SRG SSR, Fakebook.
O perlomeno delle produzioni regolari,
con prodotti ben ragionati dalle penne di
tanti (anche giovani) autori che si potrebbero
scoprire nel nostro territorio. Come Fazioli e
Pagani hanno dimostrato infatti, quando si
affondano le mani nell’umanità, anche nei
suoi lati folli e oscuri, si trova sempre una
storia da raccontare.
DE VISO