“Percorsi – storie di eritrei in Ticino” il video realizzato da alcuni componenti della comunità eritrea in Ticino con il supporto tecnico e formativo della REC sarà proiettato al Cinema LUX – Massagno il sabato 28 novembre alle 21, all’interno di una interessante giornata di riflessione sul tema.
L’idea di questo laboratorio era quella di fornire ad un piccolo gruppo di migranti alcuni strumenti minimi per la realizzazione di un video di autopresentazione, che tocchi in particolare una tematica di interesse comune. In questo caso si è lavorato con un gruppo di giovani eritrei in Ticino, sul tema della promozione della salute e sulla dipendenza.
L’evento su FB:
https://www.facebook.com/events/171829706489850/
> Harraga-locandina (in pdf)
> Maggiori info sul video
Un estratto:
Percorsi – Storie di eritrei in Ticino (estratto) from REC on Vimeo.
Storie di migrazione da Damasco a Sottocolma
Ingresso: 40.- franchi giornata intera – proiezioni singole 10 .- franchi
Informazioni: harraga.ticino@gmail.com
Organizza: Gruppo Harraga Ticino
Sabato 29 novembre al Lux di Massagno sarà proposta al pubblico della Svizzera italiana una giornata interamente dedicata al tema delle migrazioni e dell’accoglienza. La giornata si compone della proiezione di tre documentari che trattano da diversi punti di vista l’esperienza migratoria.
Il primo film documentario “Bambini in fuga” (Regia di Simone Danieli, soggetto di Italo Cassa) racconta il viaggio solidale e ludico dei volontari della Scuola di Pace sul camper/joybus di “Capitan Gioia” che segue dalla Sicilia alla Svezia le rotte dei bambini in fuga dalla guerra, verso il loro sogno di pace e libertà, regalandogli momenti di gioia nel loro viaggio, attraverso mille attività ludiche realizzate per loro dai volontari e clown umanitari. Un film che mostra il lavoro di salvataggio di Nawal Soufi, attivista per i diritti umani a Catania (già premio Donna di Frontiera, filmfestival di Marzamemi) e il percorso delle famiglie e dei bambini, dal loro arrivo in Sicilia, facendo sosta a Milano, da un anno faro dell’accoglienza dei profughi siriani, ma non solo, per attraversare poi il Canton Ticino e la Svizzera ed arrivare in Svezia, dove la fuga ha termine. Un documentario adatto anche a bambini e ragazzi a partire dagli 8 anni.
La giornata prosegue con il secondo documentario del regista ticinese Stefano Ferrari , affiancato da Gerardo Wuthier e Christine Fornera W. “Lo stesso mare”.
Al largo di Lampedusa, nei naufragi del 3 e 8 ottobre 2013, perdono la vita più di 400 persone, fra le quali molti bambini. L’Europa prende coscienza della tragedia silenziosa che si consuma da anni in quel tratto di mare. Stefano parte alla volta della Siciliain un viaggio in solitaria attraversando tutta l’Italia. Il film porta a galla due realtà, due stati d’animo: da una parte quello di un’Italia che accoglie pur essendo travolta da una crisi senza precedenti e dall’altra le storie di chi migra e vede nell’Europa la Terra promessa, una via di fuga da povertà e persecuzioni.
Al centro della giornata il dibattito, moderato dal giornalista RSI Emiliano Bos, che darà la parola a diversi attori di questa complessa rete di aiuto e sostegno ai migranti durante il quale saranno presentate le numerose iniziative dell’accoglienza milanese e ticinese. Harraga – Vite in fuga vuole proporre al suo pubblico uno sguardo diverso sulla migrazione, umano e fatto di persone, di storie e difficoltà, rovesciando quella visione povera di solidarietà e piena di odio, paura e chiusura caratteristica dalle politiche migratorie europee e da un’accoglienza spesso priva di umanità.
La giornata si concluderà con la proiezione del film documentario “Io sto con la sposa”, film evento della stagione cinematografica italiana con un ingresso nel circuito delle sale con il “tutto esaurito”. Presentato nella sezione Orizzonti – Fuori concorso alla 71ma Mostra del Cinema di Venezia si è aggiudicato tre dei premi collaterali, tra cui l’Human RightsNights Award per il Cinema dei Diritti Umani.
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.
Una delle particolarità della giornata è la dimensione partecipativa di tutte tre le pellicole. Grazie alla solidarietà del pubblico questi documentari sono stati interamente finanziati dal basso. Un’azione che non può essere che un segnale di speranza.
Lista dei relatori al dibattito, moderato da Emiliano Bos, giornalista esteri RSI
Mario Amato, presidente FIMM Ticino (Forum Integrazione dei Migranti e delle Migranti), responsabile consultorio giuridico e antenna profughi SOSTicino).
Paolo Bernasconi, prof.dr.h.c., membro onorario del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Tytty Cherasien, cooperante internazionale e volontaria per la ricezione e la segnalazione delle richieste di soccorso dal mare.
Susy Iovieno, coordinatrice dei volontari alla stazione di Milano e presidente associazione SOSERM, raccolta di cibo e fondi per l’emergenza siriana.
Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano.
Caterina Sarfatti, ha collaborato con la Federazione Internazionale per i Diritti Umani e il Consiglio italiano per i Rifugiati. Lavora al Comune di Milano occupandosi di Relazioni Internazionali e Politiche Comunitarie.
Melki Toprak, presidente della Federazione degli Aramei (Siriaci) svizzera.