Se gli anziani non vanno alla montagna, allora sarà la montagna ad andare dagli anziani. Si potrebbe riassumere così – parafrasando in malo modo il detto comunemente usato – l’iniziativa che coinvolge le persone di una certa età da un lato e il Monte Generoso dall’altro. Ebbene sì, in questo difficile periodo il Monte Generoso è pronto, almeno virtualmente, a spostarsi e a recarsi nelle case anziani (ma non solo) ticinesi. Grazie a un’iniziativa dell’avvocato Paolo Bernasconi – sposata in tutto e per tutto dall’Atte, l’Associazione Ticinese terza età, dall’Associazione Rec e dall’editore Giampiero Casagrande – chi vorrà potrà vedere, ascoltare e leggere, la montagna momò. “Quel clima, quei colori… – spiega il presidente dell’Atte Gianpaolo Cereghetti (e il cognome, – potranno entrare nelle case anziani, di più, in tutte le abitazioni degli anziani ticinesi”. Messi alla prova dalle difficoltà generate dalla pandemia di Covid-19, si offrirà così un’occasione di svago e qualche momento di pace e conforto derivata da parole e immagini che parlano del loro paese e della loro giovinezza. Il tutto potrà succedere con il filmato di Stefano Mosimann, impreziosito dalle fotografie di Giosanna Crivelli e dalle poesie dialettali di Pino Bernasconi (1904-1983), quest’ultime lette e commentate fuori campo dal figlio, l’avvocato Paolo Bernasconi. Avvocato che, spiega Cereghetti, “conosce bene il dialetto” e interpreta i “testi selezionati” dal volume del padre intitolato, appunto, ‘Il Monte Generoso’. Un dialetto comprensibile a tutti: “Anche il bedrettese può comunque godere del commento fuori campo”. Il filmato, della durata di all’incirca 40 minuti, alterna alle immagini girate a fine inverno, le fotografie di Crivelli. Il tutto, come detto, con l’accompagnamento poetico. Così facendo, gli uditori potranno “staccare un po’ la testa da questo difficile momento”. Il video, che è già online sul sito dell’atte (www.atte.ch; il dvd è ottenibile rivolgendosi al Segretariato cantonale Atte allo 091 580 05 50), nel giro di una settimana circa verrà consegnato alle case di riposo ticinesi (insieme a una copia della raccolta di poesie di Pino Bernasconi, ‘Umbri che viagian’). Per gli ospiti, infatti, come ben noto il momento è particolarmente difficile: “oltre alla presenza del virus – sottolinea Cereghetti – bisogna fare i conti con la chiusura alle visite”. Circostanze, queste, che possono far vivere agli ospiti delle strutture – anche se seguiti dal personale – un sentimento di abbandono. È anche così, allora, “che cerchiamo di esser loro vicini”. In questo caso, offrendo la possibilità di lasciarsi trasportare dalle immagini e dalle parole che portano a “situazioni che non hanno età”. Anche per rivivere il loro paese e, perché no, scampoli della loro giovinezza. Il tutto in quella che viene definita “un’atmosfera meditativa, ma non triste”.