GRAND HOTEL CORONDA
Presentazione del libro (ed. Albatros-il Filo, 2022) nifousnimorts.com
del Collettivo El Periscopio
RACCONTI DI PRIGIONIERI POLITICI SOTTO LA DITTATURA ARGENTINA, 1974–1979
Come si vive dietro le sbarre di una dittatura? Una testimonianza collettiva appassionante, toccante e a tratti perfino tragicomica raccontata in prima persona da alcuni giovani sopravvissuti alla prigionia dalla dittatura argentina negli anni Settanta, le cui diverse estrazioni sociali e gli orientamenti politici acquistano un senso diverso nel carcere di Coronda, durante la durissima detenzione che li accomuna. Incontriamo gli autori del libro provenienti dall’Argentina.
Una serie di incontri in Ticino e un appuntamento speciale alla REC di Lugano, sabato 17 settembre 2022 alle 18’30 presso la sede dell’Associazione REC a Lugano (Via Ronchetto 7).
Le altre date
- 15 settembre ore 18.30 – Bellinzona, Casa del Popolo
- 16 settembre ore 20.00 – Biasca, Auditorio Casa Cavalier Pellanda
- 17 settembre ore 18.30 – Lugano, Associazione REC
- 18 settembre ore 17.00 – Mendrisio, La Filanda
Il tour di presentazione in Ticino è organizzato in collaborazione con Associazione “il Periscopio”, AMCA, Associazione REC, Ecolibro Biasca, La Filanda e syndicom – sindacato dei media e della comunicazione.
L’audiodocumentario
Tre anni di prigionia durissima nel carcere argentino di Coronda (tra Rosario e Santa Fe). Padiglione numero cinque, l’ala riservata ai detenuti politici che la dittatura di Videla inseriva nel cosiddetto “programma di pensionamento” – rassicurante eufemismo dietro al quale si celava l’obiettivo di distruggerli psicologicamente. Ma oggi, di fronte agli occhi vivaci di Sergio Ferrari, ai suoi modi gentili, alla sua travolgente vitalità, sappiamo che quel programma – almeno per lui – ha fallito. A sorprendere nella testimonianza di Ferrari, oggi apprezzato sindacalista e giornalista in Svizzera, non è solo il racconto delle sofferenze e delle torture subite, ma soprattutto la sua reazione e quella dei suoi compagni di sventura, capaci di mettere in piedi un incredibile sistema clandestino di solidarietà per sopravvivere all’interno di quelle mura invalicabili. Un percorso di resistenza collettivo raccontato in un volume di recente pubblicazione – “Grand Hotel Coronda”, edizioni Albatros – proprio dai protagonisti di quella vicenda riuniti nel Collettivo El Periscopio.
Un audio-documentario di Olmo Cerri. Mix audio a cura di Esteban Gonzales.
Approfondimenti
La storia
Grand Hotel Coronda è stato scritto da circa 70 ex prigionieri politici, detenuti nel carcere di Coronda (Provincia di Santa Fe, Argentina) tra il 1974 e il 1979. Allora, erano giovani militanti di movimenti popolari: operai, studenti, insegnanti, contadini, abitanti dei quartieri più umili, cristiani e agnostici, peronisti e appartenenti alla sinistra rivoluzionaria. Quei giovani, tra i 16 ed i 35 anni, sono, oggi, veterani dell’ultima dittatura civile-militare, sopravvissuti al terrorismo di Stato che ha prevalso in Argentina tra il 1976 e il 1983. Dal maggio 2003, si sono riuniti nell’Associazione Civile “El Periscopio”, il cui obiettivo è contribuire alla promozione e al sostegno di progetti per il recupero della memoria storica e di azioni volte a indagare, testimoniare, ricreare e promuovere in ogni forma possibile le esperienze solidali, i Diritti Umani, la verità e la giustizia.
Il libro
Questa testimonianza collettiva si è concretizzata nel 2003, con la pubblicazione del libro Del otro lado de la mirilla. Olvidos y Memorias de la Cárcel de Coronda (letteralmente, “Dall’altra lato dello spioncino. Ricordi e oblii del carcere di Coronda”). L’idea del libro, citando la prefazione all’edizione argentina curata dal Premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel, «nasce dalla necessità dei protagonisti di vedere proiettato nel futuro il loro vissuto come loro impegno sociale: la prigionia e gli anni privati dei diritti elementari, l’isolamento e gli accadimenti che segnarono la loro vita». Successivamente, nel 2020, il libro è stato tradotto e pubblicato in lingua francese, con il titolo Ni fous, ni morts. Prisonniers politiques sous la dictature argentine, Coronda 1974-1979, dalla casa editrice svizzera Editions de l’Aire. La versione in italiano Grand Hotel Coronda. Racconti di prigionieri politici sotto la dittatura argentina, 1974-1979 è edita da Albatros Il Filo.
Sinossi
«Non ci sentiamo vittime della nostra storia. Siamo stati e continuiamo a essere attori sociali che desiderano cambiamenti strutturali, da costruire con la gioia della consapevolezza umana. Ed è per questo che, sebbene alcune di queste pagine riflettano sofferenze molto profonde e assenze insostituibili, l’umorismo, come appare nella maggior parte del racconto, è sempre stato un’arma letale contro i nostri carnefici. Erano i gendarmi e le guardie i veri prigionieri delle proprie paure. E noi, pur stando 23 ore al giorno in celle di 2,80 x 3,40 metri, gli esseri veramente liberi». In Grand Hotel Coronda, i detenuti politici sopravvissuti al carcere di Coronda testimoniano l’esperienza vissuta oltre 40 anni fa. Il loro messaggio si può riassumere in due parole: resistenza e resilienza. Hanno resistito ad un sistema che, giorno dopo giorno, li voleva annientare. Ci sono riusciti costruendo, praticamente dal nulla, dei “periscopi”, usati per spiare le loro stesse guardie. Nonostante le torture, hanno dato prova di una resilienza fuori dal comune, sfidando il potere militare nelle azioni quotidiane attraverso l’unità, la solidarietà e l’umorismo. L’eccezionale esperienza di vita raccontata nel libro è più di una testimonianza storica. Sia perché alcuni responsabili di questi crimini efferati sono stati condannati – il che conferma che l’impunità non è una garanzia eterna – sia perché gli attuali movimenti di protesta contro i poteri autoritari, la mobilitazione sociale e la lotta contro il riscaldamento globale, ci dimostrano che la resistenza si è moltiplicata. Come in Argentina 40 anni fa, la resistenza richiede l’impegno attivo di uomini e donne, spesso giovani, che non hanno paura di rischiare il loro futuro e la loro vita. Questo libro, la cui versione originale ha avuto un grande impatto in Argentina, costituisce una formidabile testimonianza di vittoria dell’essere umano sulla follia e la morte, grazie ad una lotta collettiva contro l’ingiustizia e l’arbitrarietà.