Filmondo Il Comune propone un’interessante offerta culturale: questa settimana inizia una rassegna organizzata dall’Associazione InterAgire
di Sara Rossi
Il capo Dicastero Cultura, quando gli si chiede come è nata l’idea di questo piccolo festival, risponde: «Bisogna partire un po’ da lontano». E racconta del Comune di Manno, delle sue risorse fiscali che permettono di realizzare le idee, dalla ristrutturazione della magnifica Casa Porta, dove oggi è insediato il Municipio e la biblioteca, fino alle proposte culturali. Il Dicastero, congiuntamente con i Comuni di Bioggio e Agno, propone tre film, tre spettacoli teatrali e tre concerti l’anno. «A volte è più facile costruire spazi che riempirli di contenuti», spiega Michele Passardi, vice sindaco e capo della Commissione culturale. «Per questo ci siamo uniti per dare ancora più importanza alla varietà, la qualità e l’originalità dell’offerta. Nella sala Aragonite abbiamo invitato Moni Ovadia, lo spettacolo-processo Hamlet e la produzione bellinzonese L’anno della valanga ; ad Agno si occupano della musica e Bioggio proietta tre film d’autore. Poi, ognuno di questi comuni ha anche un suo programma indipendente».
Manno per esempio si concentra su tre eventi: ogni mese di settembre si può assistere alla presentazione di uno scrittore, seguita da una cena e poi da uno spettacolo; poi ogni anno sceglie un tema su cui ruoteranno tre conferenze (nel 2014 l’avvocato Stefano Bolla, l’ex direttore delle carceri ticinesi Fabrizio Comandini e l’ex parlamentare del Consiglio d’Europa Dick Marty parleranno di giustizia, ognuno dal proprio punto di vista); e infine l’evento su cui ci vogliamo soffermare oggi: Filmondo.
«Nasce da un desiderio di vedere che cosa succede nei Paesi lontani», racconta Passardi. Noi mettiamo a disposizione gli spazi, diamo un contributo a un’associazione e ci occupiamo di distribuire la locandina con il programma. La scelta della Ong avviene tramite un concorso che abbiamo indetto con la Fosit (Federazione delle Ong della Svizzera italiana) e al vincitore viene affidata l’organizzazione delle tre serate di Filmondo». L’Ong che vince ha, infatti, il compito di pensare ai contenuti di tre incontri: un venerdì, un sabato e una domenica (anche per famiglie) per presentare un Paese tramite filmati, brevi conferenze, libri, cibo, momenti musicali e così via. L’anno scorso si è svolta la prima edizione sul Nepal, con Kam for Sud Ticino, mentre quest’anno è la volta della Colombia, con l’Associazione InterAgire, che porterà un’esposizione fotografica, vari film, cortometraggi e documentari, musica, momenti di discussione, libri, buvette e aperitivo-cena.
Chiediamo agli organizzatori, Ricardo Torres e Alessia Bonardi, come e che cosa ci presenteranno questo sabato 22, il venerdì 28 e la domenica 30 marzo alla sala Aragonite di Manno. «Io sono nato e cresciuto in Colombia e, insieme ad Alessia, recentemente abbiamo fatto un’esperienza sul posto di due anni tramite Echanger, un’associazione che collabora con InterAgire per sostenere progetti nei Paesi del Sud del mondo con l’invio di volontari qualificati. La Colombia è un Paese bellissimo, variopinto, del quale si sente parlare poco. Proporremo una visione lontana dagli stereotipi, perché vorremmo approfondire discorsi meno conosciuti come la diversità culturale, la musica e le ragioni del conflitto che devasta le zone rurali», spiega il regista e reporter Ricardo Torres.
Nei due anni trascorsi a Bogotà, Alessia si è occupata delle persone sfuggite alla guerra e che nella capitale cercavano un aiuto terapeutico per sormontare i traumi subiti, mentre Ricardo girava nelle zone più colpite per raccogliere testimonianze dirette di avvenimenti che l’informazione ufficiale della nazione cerca di occultare. Entrambi si sono occupati di diritti umani e durante la rassegna a Manno si potranno vedere alcune immagini (fotografie e video) realizzate da loro stessi o dalle associazioni per cui lavoravano.
«Del problema della terra, del conflitto armato, della difficoltà di fare giornalismo in certi luoghi “caldi”, parleremo soprattutto venerdì 28 marzo, mentre sabato 22 e domenica 30 marzo i momenti di incontro saranno maggiormente dedicati alla cultura», continua Ricardo. «Sabato presentiamo un film che ha segnato una svolta nel cinema colombiano e che racconta in modo divertente la vita quotidiana tra i disagi sociali che ci sono a Bogotà e di come bisogna essere ingegnosi se si nasce in un posto sfortunato: La estrategia del caracol , che in realtà potrebbe ambientarsi in molti Paesi dell’America Latina, mostra chi per sopravvivere usa lo spirito e il sorriso». A precedere il film c’è la presentazione di Les voy a cantar la historia , un progetto culturale a favore di una comunità contadina che si batte pacificamente per restare nella propria terra, dove una società agricola privata cerca di scacciare gli indigeni per imporre la monocoltura della palma da olio. Il progetto prevede la realizzazione di un documentario dal titolo Algún día es mañana , in fase di montaggio grazie all’impegno dell’Associazione Rec di Lugano.
Conclude Ricardo Torres: «Il terzo incontro è previsto domenica pomeriggio 30 marzo e sarà dedicato alla musica, nostra grande passione, che viviamo e che abbiamo vissuto da vicino anche in Colombia. Ci sarà uno spettacolo che fa un viaggio punteggiato da canzoni, con la compagnia ticinese Sugo d’inchiostro, proietteremo poi un cortometraggio sui rumori, i sapori, gli odori e soprattutto i colori del mercato più grande di Bogotà e poi un film bellissimo, Los viajes del viento , che parla del miscuglio culturale che c’è stato in Colombia, che ha prodotto una musica mista d’Europa e di culture indigene, africane e afro-discendenti». Alle 18.45 ci sarà un aperitivo-cena con ricette colombiane e musica che sfocerà in festa danzante grazie a Dj Juju e Mario Cubillase, percussionista che suonerà dal vivo.